Tra pochi giorni e precisamente il 24 settembre celebriamo la festa del Venerabile Silvio. Nella parrocchia di Poirino, la festa sarà celebrata domenica 25 nel pomeriggio. Ci prepariamo a questo momento meditando una parte del testo pronunciato a Radio Maria dalla Postulatrice la dottoressa Francesca Consolini. Meditiamo e preghiamo per intercessione di Silvio Dissegna, perché il Signore ci doni un miracolo!
"Silvio era riuscito a comprendere che Gesù aveva accolto il suo desiderio trasformato in proposito fin da bambino, di voler essere sempre suo amico e di volergli somigliare in tutto. Era stato un gesto infantile, ma carico di fede e di amore, di spontanea generosità che piacque al Signore. Perciò Gesù fin da piccolo lo colmò di abbondanti doni di grazia e Silvio, bruciando le tappe, si consumò eroicamente per Lui nel giro di pochi mesi.
Ciò che colpisce nella vita di Silvio è soprattutto il suo spessore spirituale nonostante la sua giovane età: egli accoglieva la sofferenza con fede e speranza e incoraggiava tutti coloro che, disperati, gli stavano intorno. Ascoltiamo alcune sue parole: <<Signore Gesù, io soffro come quando Tu trasportavi la croce ed eri picchiato. Io sono qui nel letto con tanto male: le mie sofferenze le unisco alle tue. Stammi vicino, Gesù>>.
<<Mamma, io sto percorrendo la strada del Calvario, ma dopo ci sarà ancora la crocifissione. Sento che così non può durare a lungo. Cosa faccio ancora io in questo mondo? Mamma, preparati...>>.
<<Mamma, preparati, perché deve arrivare la crocifissione>>.
<<Voglio pregare da solo. Gesù vuole da me molte sofferenze e preghiere>>.
Voleva infatti pregare da solo, soprattutto di notte, quando le iniezioni di morfina riuscivano ad attenuare un po’ il dolore. Talvolta la mamma si offriva di pregare con lui: <<Devo restare solo con Gesù, parlargli, digli quello che ho dentro il mio cuore. Tu, mamma, riposati che sei stanca e hai bisogno di dormire>>.
Nella sua preghiera la mamma, il papà, il fratello Carlo ebbero sempre posto particolare; fu sempre riconoscente alla famiglia che lo aveva circondato di cure e di affetto: <<Prego tanto per voi, che il Signore vi conservi sempre in salute. Tu, papà non arrabbiarti con il Signore, prega di più che il Signore ci aiuti, porta Carlo a Messa tutte le domeniche e dì che riceva Gesù>>.
Da bambino aveva già capito che Dio lo amava e che aspettava il suo amore. Lui aveva una chiara gerarchia nel suo amore. Sapeva che Dio precedeva i genitori, gli amici e i peccatori. Nella sofferenza diceva <<Gesù ti amo. Tutto per Te Gesù!>>. Nella sofferenza ebbe sempre di vista Gesù. Alla domanda: <<Cosa ti dice Gesù nella preghiera?>>, ha riposto: <<Sono segreti tra me e Gesù!>>.
Silvio era giovanissimo; non ebbe il tempo di fare grandi cose nella sua vita, nemmeno di chiedersi quale sarebbe stato il suo domani, quale vocazione seguire. Eppure la Chiesa gli riconosce la venerabilità, ossia l’esercizio eroico delle virtù. Silvio ha semplicemente amato Gesù sopra ogni cosa e in questo amore ha trovato una risposta a tutto, anche alla malattia e alla sofferenza offerta a Dio, con spirito apostolico e missionario, per la riparazione dei peccati del mondo e la salvezza dei peccatori"